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LE NOTE DI GARRONE: Emanuele Scataglini, THE LANTERN OUT OF THE DOORS

Da sempre attento a scandagliare l’animo umano, attraverso opere musicali d’ampio respiro, Emanuele Scataglini torna in scena con THE LANTERN OUT OF THE DOORS. Un Ep di 5 tracce, in massima parte strumentali, che sono un viaggio verso la conoscenza. Un incoraggiamento a scavare dentro noi stessi in cerca della nostra essenza, come esseri creativi. Cercando di attingere anche in età adulta alla nostra parte immaginifica.

– THE LANTERN OUT OF THE DOORS, è il titolo del suo nuovo progetto musicale. Un Ep di 5 tracce legate a stretto giro. Qual è il filo conduttore?

Il filo conduttore  è quello di recuperare la nostra immaginazione, di trovare la  forza creativa per superare la visione materialista e pratica del presente.

Secondo me è importante cercare di attingere al mondo immaginario di quando eravamo bambini, in cui fantasia e realtà si fondevano. Questa è una via anche per conoscere noi stessi, una dimensione che attraverso l’arte possiamo recuperare. Come sosteneva Bachelard permane in ogni uomo un nucleo originario, legato all’infanzia che  è l’essenza della creatività  e della passione, la  Rêverie. Secondo il filosofo dobbiamo recuperare anche in età adulta la capacità di sognare, di immaginare.

– Entriamo nel dettaglio. Vogliamo analizzare uno ad uno i 5 brani che compongono questo lavoro?

Partirei da The Lantern Out of the Doors, un brano per pianoforte.
È il primo brano che ho scritto dei 5 pubblicati. Dopo una introduzione di note discendenti compare il tema principale, una melodia breve che ha delle piccole variazioni, si muove e si diversifica su diverse tonalità. È un brano introverso, per una fruizione che implica una certa concentrazione: è come un buon bicchiere di rosso.
Mi piacerebbe venisse ascoltato con calma, senza distrazioni intorno. So che è molto difficile oggi un simile approccio, ma secondo me può dare molto. Il video su YouTube è arricchito dalla bellissima coreografia di Erica Meucci una ballerina eccezionale.
Anche Eurydice’s Dream, il secondo brano, è per pianoforte,  il registro è volutamente più squillante. Lo trovo molto interessante: ha una bella melodia che si ripete in minore e maggiore e che può catturare l’ascoltatore. Non è un brano ambient, anche qui ci vuole un ascolto attivo.
I Read in the Smoke Clouds è un  pezzo per pianoforte e violino, assomiglia ad una ‘romanza’, il violino è suonato da Stefano Sergeant del quartetto Bakura. L’idea delle nuvole di fumo mi ha sempre affascinato anche quando ero bambino ne  rimanevo incantato.
Il brano è molto melodico, dolce, quasi romantico anche da questo ho tratto un video interpretato da Barbara Rosenberg che si trova sul mio canale YouTube e sul mio sito web www.emanuelescataglini.it

Malicious Moon ha un arrangiamento più ricco oltre alla chitarra e alla tastiera ho aggiunto le percussioni. È un brano gioioso. Anche in questo caso ho creato un video. La protagonista su YouTube è Miss la Mousse un’artista poliedrica esperta nell’arte del cerchio e del Burlesque.
L’ultimo brano è  The Secrets of the Fog una canzone interpretata dal bravissimo Mitia Maccaferri che parla proprio del rapporto tra la capacità dei bambini di creare mondi fantastici, il trauma della crescita e di come una parte della nostra rêverie sia sempre presente in noi. Dolce nostalgico, appassionato.

– I suoi progetti sono sempre caratterizzati dalla interconnessione tra musica e pensiero. Un vero e proprio fil rouge filosofico… Qual è la “scintilla” (il pensiero) da cui origina THE LANTERN OUT OF THE DOORS?

La Lanterna è la metafora della luce interiore che è dentro di noi. Credo nella possibilità di conoscersi attraverso l’arte.
Viviamo purtroppo tutti nella dimensione materiale e penso che sia necessario tornare al mondo dell’immaginario, della bellezza come asseriva Hillman. Il mito, gli archetipi sono strumenti anche per l’uomo contemporaneo. Oggi poi abbiamo molte conoscenze in più nuove prospettive, nuove visioni. Jung aveva intuito che il tempo lineare non esaurisce il reale. Possiamo recuperare quindi una concezione non materiale nostra esistenza. La Lanterna è la conoscenza l’arte la metafora di uno lo strumento per cercare qualcosa in noi stessi che superi la concezione.

– Parliamo di collaborazioni: a chi si è rivolto per questo specifico progetto?

Questo progetto vede come cantante la collaborazione di Mitia Maccaferri un cantante eccezionale capace di fare stili differenti. Per il resto ho registrato io tutte le parti nel mio studio.

– Come abbiamo detto, lei è sempre molto prolifico di idee. Dopo Belle Époque ed ora THE LANTERN OUT OF THE DOORS, quale altro affresco in musica dobbiamo aspettarci da Emanuele Scataglini?

Ho dei nuovi progetti già molto avanti nella realizzazione: uno è un approfondimento dei poeti simbolisti. Si tratterà di altri 5 brani ma con un numero maggiore di brani cantati di cui sto sistemando la parte testuale. Il secondo è un disco che parla del viaggio come esperienza esistenziale.

Poi naturalmente sia il precedente disco Belle Époque che l’attuale The Lantern Out of the Doors diverranno delle performance live.