Per la nostra rubrica “LE NOTE DI GARRONE”, abbiamo incontrato il cantautore dall’animo rock Pino Biaggioli, che si racconta sulle nostre pagine parlandoci del suo amore per la musica, ma soprattutto di quello per sua figlia. La piccola Asia affetta da una malattia rara e per cui l’artista ha realizzato un nuovo progetto musicale e di solidarietà “Il futuro noi due”.
– Pino, come nasce la tua passione per la musica e quando?
La mia passione per la musica, è nata non appena ho incominciato a provare le prime sensazioni, le prime emozioni, per cui credo intorno ai 6 anni, per poi aumentare di giorno in giorno quando, crescendo, ero sempre più consapevole della vita e del mio percorso.
Con la musica ho sempre trovato una soluzione per superare tutti gli ostacoli che la vita mi ha posto dinnanzi.
Avete mai provato a guardare un bel film? Cos’è più importante, oltre sicuramente alla trama? A mio parere è la musica. Una colonna sonora, una scena, tutto ciò che ci avvolge in quel momento, le sensazioni che proviamo, sono potenziate ed indelebili grazie alla potenza evocativa della musica.
Inoltre, ricordiamoci di Bob Marley e di altre grandi rock star. Con la musica sono riuscite ad abbattere muri, ad unire popoli. Per questo motivo la cosa più importante per noi artisti è ciò che scriviamo, perché con la musica è possibile incidere positivamente sulla società. Pertanto, viva la buona musica!
– Perché proprio il Rock, e quali sensazioni ti dà?
La musica, al di là del suo genere, è tutta da vivere e condividere, ma quella rock credo abbia una marcia in più.
Nella musica rock riesco ad esprimermi più naturalmente e a scrivere parole che non riuscirei mai ad imprimere attraverso un brano melodico. Inoltre, quelle chitarre anche leggermente distorte, mi danno l’adrenalina giusta e quella sicurezza in più, e lo stesso vale per chi ascolta. Sicuramente non parlo di metal o rock duro, ma di un rock pop, come ci hanno insegnato i grandi rocker, soprattutto dagli anni 70 agli anni 90, quali: Rolling Stone, Deep Purple, Pink Floyd, Bruce Springsteen e tanti altri. In Italia Vasco Rossi e Ligabue.
Personalmente non tralascerò mai di scrivere un brano melodico, ma la precedenza sarà sempre per il rock, nella speranza di continuare a portare ottimi messaggi al mio pubblico e di migliorare di volta in volta, perché ricordiamoci che non si finisce mai di imparare, soprattutto nella musica.
– Sappiamo che hai conosciuto lungo il tuo percorso molti big della musica. Raccontaci qualcosa o qualche aneddoto…
In quasi 30 anni di carriera di artisti ne ho conosciuti tanti, soprattutto durante le serate a scopo benefico. Più che un aneddoto ho avuto la fortuna di collaborare con personaggi dello spettacolo che credo meritino appieno il ruolo che rivestono, quali ad esempio: Paolo Belli, una persona umile e fantastica; e Gianni Morandi che mi mi chiamò personalmente, per farmi i complimenti sull’inedito che composi nel 2005 per il Santo Padre Karol Wojtyla. Ricordo con molto piacere anche la spontanea stretta di mano, in una mia esibizione a Roma, del grande attore Fabio Testi. Perché la musica unisce sempre e tra noi artisti, più o meno famosi, esiste sempre il rispetto.
– E quali sono i tuoi idoli, tra i musicisti italiani e tra quelli internazionali?
Sinceramente non ho proprio degli idoli tra i musicisti, sia italiani che internazionali, ma rispetto e ammiro i mostri sacri: Lucio Battisti, Lucio Dalla, Vasco Rossi ed i mitici Pink Floyd, comunque il mio apprezzamento è sempre rivolto ai grandi di una volta. Agli artisti che hanno fatto la Storia della musica.
– Veniamo, ad oggi al tuo nuovo progetto musicale: IL FUTURO NOI DUE”. Un progetto musicale con una dedica speciale per tua figlia.
Nei primi mesi del 2023 è nata mia figlia Asia, che ha avuto subito grandi difficoltà ed affetta da Distrofia Miotonica Tipo 1 o sindrome di Steinert. “IL FUTURO NOI DUE” è il singolo dedicato proprio lei. Composto anche da un CD, con 15 miei inediti, i cui proventi derivanti dalla vendita saranno destinati al difficile e lungo percorso riabilitativo della nostra piccola principessa. Nonché per aiutare altri bambini bisognosi, in collaborazione con l’associazione “Insieme a Giordano” di Roma.
Due brani inediti “Insieme a Giordano” (diventato l’inno dell’Associazione) e “Angelo mio”, gli ho realizzati proprio in memoria del piccolo Giordano.
Del brano “Il Futuro noi due” mi piace sottolineare una frase: “non importa cosa è stato, non importa cosa sarà, nei miei sogni sei vissuta ed ora non ti lascerò mai…”.
Questa è la dedica speciale che faccio con tutto il cuore a mia figlia, poiché comunque vadano le cose, io ci sarò sempre e lotterò per lei e per il suo futuro.
Un altro pensiero molto importante che ho scritto è: “hai colorato la mia vita, fino a ieri in bianco e nero”. Perché Asia è arrivata in un momento buio della mia vita e magicamente me l’ha colorata, trasformandola nel migliore dei modi, trasformandomi in un uomo migliore.
– Dove trovi la forza per scrivere e comporre nuovamente, e per affrontare queste sfide così difficili?
Se devo essere del tutto sincero, spesso mi domando dove io riesca a trovare la forza, non tanto per scrivere e comporre, ma per continuare a lottare. Rispondo dicendo che trovo la forza nella preghiera e nella speranza.
Credo molto! Certo, al mio interno c’è un immenso ed insopportabile dolore, ma scrivendo e componendo musica, trovo sempre energie positive.
– Come giudichi la tua carriera a questo punto? Ti senti in una fase nuova e di rinascita?
Se devo dare un giudizio sulla mia carriera di cantautore, ad oggi posso dire che sono molto maturato e migliorato nel modo di interpretare le mie canzoni. E oggi mi sento in una fase completamente nuova e di rinascita e spero di riuscire, quanto prima, ad entrare nei cuori di tante nuove persone.
– Sappiamo che sei sempre in fermento di idee, con il tuo animo Rock. Quali nuove cose hai in mente di realizzare nel breve e poi nel lungo periodo?
Effettivamente, da quando ho avuto la gioia di avere mia figlia Asia, anche la mia vita artistica si è rivoluzionata. Spesso la notte mi sveglio presto e in poco più di un’ora butto giù, quasi magicamente, la bozza di un nuovo brano, per poi completarlo successivamente in studio di registrazione (e qui ringrazio il mio amico Francesco Samà, per tutte le magie che sa fare con le sue chitarre e Piero Lanza e il suo studio di registrazione, per i missaggi e gli arrangiamenti).
Ultimamente ho preparato 9 nuovi lavori, quasi tutti dall’animo rock e 2 di questi già completati in studio di registrazione e in attesa del relativo video musicale. Uno intitolato “Noi di via Monte Amiata”, dedicato al quartiere dove sono nato e che ha materializzato un incontro bellissimo con gli amici, dopo 40 anni; il secondo titolato “Na donna nun se tocca”, contro la violenza sulle donne.
Al momento ho tante buone idee e sarà solo il tempo a darmi più o meno ragione.
– Siamo in vista del Natale, un augurio che vuoi fare o che vuoi farti?
Un augurio che voglio fare rivolto a tutti è di poter finalmente dire basta a queste guerre che non portano altro che distruzione e morte, soprattutto di innocenti e di quelle piccole anime fragili, chiamati bambini. Quindi voglio fare un augurio a me stesso: di poter vedere realizzati i sogni delle mie due adorate figlie, Elena ed Asia.